Nel corso della recente conferenza PLEF - UNIMI sul tema della conservazione delle risorse marine, il Dott. Antonio Di Natale, segretario generale Fondazione Acquario di Genova, ha informato PLEF e i partecipanti su quanto sta accadendo all'interno dell'ONU sul tema della gestione del mare.

Nel 2023 si avvierà infatti all’ONU il processo per la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Oceano, un'iniziativa fondamentale per tentare di avere una migliore gestione del mare, in tutte le parti del pianeta, perché mira a salvaguardare i processi principali del sistema oceanico (alla base anche del nostro clima e di numerosi fattori ambientali correlati), tenendo conto anche della tutela delle culture e delle comunità la cui vita è indissolubilmente collegata al mare (ad esempio quelle delle piccole isole). Sarà, si spera, un cambio fondamentale del paradigma del nostro rapporto con l’Oceano.

I principi che staranno dietro la Dichiarazione saranno presentati a Genova, in occasione della tappa finale di The Ocean Race a fine Giugno 2023 e la Fondazione Acquario di Genova sta dando un apporto estremamente importante al Core Group e al Genova Process (l’insieme di attività, Innovation Workshop e Summit che servono per arrivare al risultato previsto e che stanno vedendo la partecipazione di Capi di Stato, Primi Ministri, Ministri, Ambasciatori e tantissimi esperti e ricercatori di una quantità di Paesi).

A Settembre 2023 verrà ufficialmente avanzata la richiesta della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Oceano all’Assemblea Generale dell’ONU e, al di là dell’appoggio di una serie di Stati e ONG, sarà importante avere anche un ampio appoggio da parte dei cittadini. Si prevede che si possa arrivare alla Dichiarazione entro il 2030, anno in cui terminerà la decade dedicata dall’Onu alla Scienza per l’Oceano.

Pertanto invitiamo a firmare questa petizione, utile a supportare l’avvio del complesso percorso all’Assemblea Generale dell’ONU. La petizione, appena lanciata, si può firmare su https://www.onebluevoice.net/.

Il pianeta ci consente di vivere, ma ora tocca a noi tentare di dare una mano al nostro pianeta, anche perché non ne abbiamo uno di riserva!