Il 4 novembre si è svolta a Bruxelles la riunione del Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’UE, convocata in vista della COP30 in Brasile. Al centro del confronto, l’impegno europeo per la decarbonizzazione e l’adeguamento agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Le conclusioni formali sono giunte solo il giorno successivo, dopo una lunga notte di trattative.
Il dibattito si è concentrato sulla definizione del target intermedio di riduzione delle emissioni di gas serra al 2040 rispetto ai livelli del 1990. La Commissione Europea aveva proposto una riduzione del -90%, obiettivo ritenuto troppo ambizioso da diversi Stati membri, preoccupati per gli effetti economici e sociali dei costi della transizione energetica.
L’accordo raggiunto il 5 novembre conferma il taglio del 90%, ma introduce misure di flessibilità per venire incontro alle richieste dei Paesi più cauti. Tra queste:
Il Consiglio ha inoltre approvato l’aggiornamento dei NDC (Nationally Determined Contributions) per il periodo 2030-2035, fissando un obiettivo indicativo di riduzione tra il 66,25% e il 72,5% rispetto al 1990 — più ampio e prudente rispetto al 72,5% inizialmente proposto dalla presidenza danese.
Tra le altre decisioni, è stato stabilito di posticipare di un anno, dal 2027 al 2028, l’avvio dello scambio di quote ETS2, che riguarda in particolare i settori dei trasporti e residenziale.
Il nuovo obiettivo intermedio renderà necessaria una revisione della legislazione europea su clima ed energia, a partire dalla Direttiva ETS. Le conclusioni del Consiglio parlano infatti di un “volume limitato di emissioni dopo il 2039”, lasciando intendere un phase-out più graduale del sistema di allocazione gratuita delle quote e una revisione del meccanismo di market stability reserve, pur cercando di evitare rischi di carbon leakage.
Questo Consiglio segna un passaggio cruciale per la politica climatica europea. Tuttavia, le ampie clausole di flessibilità e la genericità di alcuni passaggi evidenziano le crescenti difficoltà degli Stati membri nel conciliare obiettivi climatici e competitività economica. Si accentua così la frattura tra la visione della Commissione Europea e le istanze nazionali, alimentando incertezza sugli investimenti e mettendo alla prova la credibilità dell’UE come leader globale della transizione energetica.
I prossimi mesi saranno decisivi per capire in che direzione evolveranno le conclusioni del Consiglio nel confronto con Parlamento e Commissione.

Via San Vittore, 7
20123 Milano (MI) Italy
Tel: 02-39564687
Email: info@plef.org
L'ASSOCIAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ D'IMPRESA PLEF ETS È PARTE DI: |
![]() |
![]() |
Contribuisci a sostenere le nostre iniziative.
| SITI SATELLITE: |
| Accademia della sostenibilità |
| Green Retail Forum |